Mi sono spesso chiesto come mai mentre le carrozze passeggeri in scala HO sono sempre complete di arredamento e predisposte per l’illuminazione interna, lo stesso non avviene in genere per i carri caboose.
Volendo rimediare con del faidate in rete si trova abbastanza materiale su soluzioni per illuminare il carro, meno sul come realizzare l’arredamento. E’ vero che esistono dei kit, anche economici, per arredare, tipo questo:
Ma non ho trovato grandi descrizioni di persone che hanno lavorato sul tema. In tutti i casi riuscire a fare entrambe le cose risulta alquanto complesso, per cui mi sono limitato al primo obiettivo, e quella che segue è la descrizione dell’esperienza.
Il progetto
I carri caboose considerati sono modelli della Athearn, in scala HO. Il primo riproduce un prototipo di cupola caboose della Santa Fe.
L’illuminazione, costituita da LED, prevede di utilizzare un LED bianco a luce calda per illuminare l‘interno, e due LED posti alle due estremità del carro come luci rosse di posizione (marker lights). L’ulteriore assunto è di comandare le luci in DCC, utilizzando un decoder funzioni; ci sono comunque implementazioni che funzionano (anche) in continua.
Questo è l’esempio di un prototipo:
Le marker lights vengono illuminate per segnalare la fine del treno: l’illuminazione su un lato esclude quella sul lato opposto, quindi i due LED vengono collegati ai fili bianco e giallo di un decoder funzioni; l’accensione avviene con il tasto F0 del throttle della centralina DCC, invertendo il senso di marcia si accende un LED e si spegne l’altro. La luce interna è collegata al filo verde e comandata dal tasto F1.
Lo schema sotto mostra il circuito da implementare:
Ma andiamo con ordine con il descrivere la realizzazione.
Captazione della corrente
Dopo avere disassemblato il carro, il primo problema da risolvere è relativo a come captare la corrente per alimentare il decoder e quindi i LED.
Va da sè che il tutto avviene dalle ruote del carro che sono a contatto con le rotaie. Queste devono essere metalliche, e ovviamente isolate una dall’altra dall’asse che le congiunge.
Sono possibili tre opzioni:
- Sostituire i carrelli, acquistando ad esempio questo articolo
La soluzione migliore è probabilmente quella di modificare i carrelli in dotazione, acquistando un kit apposito, tipo questo
Infine, come ho fatto io, si può ricorrere a una soluzione fai da te, illustrata qui.
La piastrina va tagliata nella parte esterna (l’alluminio è molto sottile e si taglia facilmente con una forbicina) in modo che si incastri perfettamente nella sede sopra i carrelli; la parte superiore del carrello va limata in modo che la piastrina di rame aderisca perfettamente.
Si pratica un piccolo foro sulla piastrina e sul carrello. Si fissa la piastrina con una piccola vite che autofiletta la plastica del carrello. A lato della piastrina si crea un ulteriore foro, questo veramente minuscolo, per fare passare il filo che andrà saldato con un po’ di stagno.
Le due barrette laterali della piastrina devono essere divaricate e piegate opportunamente, in modo che esercitino un’adeguata pressione sulla parte interna della ruota, pressione che deve essere sufficiente ad assicurare un buon contatto, ma non così elevata da impedire alle ruote di girare.
Il foro per la saldatura deve essere rivolto verso la parte interna del carro.
Si salda un filo su ciascuna piastrina, utilizzando colori diversi per ciascun lato del carro.
Con grande pazienza e molto olio di gomito si pratica una coppia di fori per ogni lato del telaio con un trapano a mano, e si prosegue forando la barretta di ferro della zavorra. Si fissano i carrelli al telaio e si fanno passare i fili attraverso i fori.
La parte relativa alla alimentazione è così completata.
L’impianto centrale
Una buona regola per assicurare che la corrente arrivi senza singhiozzi al decoder è di unire i fili del decoder alle terminazioni opportune con delle saldature. Questa soluzione però rende molto difficile intervenire in un tempo successivo, costringendo a rimuovere le saldature per effettuare eventuali successive modifiche. Sono ricorso allora all’utilizzo al gruppo di morsetti mostrato in figura, che si è rivelato il più pratico.
Si tratta dei tipici morsetti utilizzati per la realizzazione di circuiti elettronici, dove le dimensioni contano e lo spessore dei fili in gioco è estremamente ridotto. I fili vengono bloccati fissando delle piccole viti.
Ho accoppiato due morsetti uguali saldando fra di loro gli spinotti che servono per fissare il morsetto alla scheda che ospita la circuiteria elettronica.
L’idea è quella di fissare tutti i fili del decoder a un lato, tutto il resto dall’altro.
La foto riporta un’immagine dei lavori in corso, con i fili di alimentazione che escono dalla parte inferiore del carro, e i due morsetti uniti in attesa delle saldature; i morsetti sono incollati a una piccola lastra di stirene, da incollare alla zavorra metallica, che serve ad evitare contatti indesiderati fra i morsetti nel caso degli elementi metallici di questi tocchino direttamente la zavorra.
Comunque, una volta completata la predisposizione dei morsetti, può essere utile collegarvi i fili di alimentazione, eventualmente prima quelli che insistono su un carrello, poi quelli che insistono sull'altro, e una lampadina a 12 - 16 volt, e fare circolare il carro su un circuito di prova, per verificare che la corrente arrivi correttamente e che la prima parte del lavoro sia stata eseguita con sufficiente perizia.
Continua ......